Grecia colonia della Germania? Costretta a vendere 14 aeroporti

Alxis Tsipras, il premier greco, si è dimesso ieri in diretta tv. “Mi dimetto, ora tocca a voi decidere”, ha dichiarato, annunciando le sue dimissioni e la nuova convocazione dei cittadini alle urne. “Ho la coscienza a posto, ho combattuto per il mio popolo”, ha aggiunto il Primo Ministro. La mossa del premier greco è arrivata dopo la spaccatura dentro Syriza, il partito di maggioranza, dopo l’accordo sul terzo piano di aiuti europei. E intanto, quasi contemporaneamente, è stata diffusa la notizia che il governo greco ha approvato la vendita di 14 aeroporti regionali al gestore aeroportuale tedesco Fraport per una somma pari a circa 1 miliardo e 200 milioni di euro. La decisione è stata confermata ufficialmente oggi nella Gazzetta ufficiale.
L’atto di vendita è stato firmato dal vice primo ministro e il ministro dell’Economia Yannis Dragasakis e Giorgos Stathakis e segue di poche settimane il provocatorio articolo del giornale tedesco “Bild”, il quale aveva proposto alla Grecia di vendere le sue isole (o perché no l’Acropoli) per pagare i debiti. Secondo i giornalisti tedeschi Atene dovrebbe vendere o affittare per 99 anni 150 delle 598 isole di proprietà statale.

Insomma, la strada verso una moderna colonizzazione della Grecia ad opera di Berlino sembra avviata. Ne ha parlato anche la rete tedesca “Erste Tv”, una delle più seguite in patria, che in un reportage ha dichiarato che la penisola ellenica “assomiglia più a una colonia che un paese membro dell’Unione Europea”. L’autore del servizio, il giornalista Georg Restle, ha spiegato che per far fronte al proprio enorme debito la Grecia “deve passare attraverso la privatizzazione dei beni di Stato” e “il rimborso non potrà mai essere veloce”. Insomma, la repubblica ellenica dovrà vendere quello che “fa parte dell’argenteria di famiglia”.

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