Il caso di Lina del Grande Fratello fa riflettere sul disastro della sanita’ italiana

“Una dottoressa non dovrebbe fare certe cose in pubblico (…) secondo qualcuno sta screditando la categoria”. Queste le parole con cui Gabriele Peperoni, vicepresidente dell’Ordine dei Medici di Napoli, ha commentato il caso “Lina del Grande Fratello”. La ragazza rischierebbe di essere radiata dall’albo per avere fatto sesso in casa, nascosta dalle coperte, al buio, spiata dalle telecamere ad infrarossi. In realtà il pubblico non ha visto nulla; tutto lo scandalo è montato su una frase “compromettente” pronunciata sotto le lenzuola del partner Roberto.

A mio avviso la vicenda è paradossale. Considerato lo stato della sanità italiana, in particolare nelle regioni meridionali (dove per fare un esame una persona deve mediamente aspettare mesi, dove l’inchiesta di uno dei maggiori settimanali italiani ha svelato che i pazienti vengono operati in strutture da terzo mondo, dove le telecamere di Striscia la Notizia hanno mostrato situazioni al limite della decenza) viene da chiedere al dottor Peperoni come faccia il suo Ordine a sprecare tempo nell’esaminare la vicenda di “Lina del Grande Fratello”. Invece di chiedere la cassetta dell’episodio incriminato a Mediaset, per fare riunioni ed esaminare se la ragazza possa in qualche modo avere screditato i colleghi con il suo comportamento immorale, l’Ordine dei Medici non farebbe meglio a dedicarsi a quelle vicende che davvero screditano tutta la sanità italiana?

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