Israele pronto ad attaccare l’Iran. Uno scenario da Terza Guerra Mondiale

Tutto il mondo attende le rivelazioni dell’Agenzia atomica dell’Onu con le foto satellitari che proverebbero i test iraniani con le armi atomiche. I nuovi missili forniti all’Iran dalla Siria, alleato anti israeliano, sono in grado di raggiungere qualsiasi città ebraica, e Israele è pronto ad un attacco militare. Ieri il presidente Shimon Peres ha ribadito in una intervista ad una televisione israeliana, che “un attacco all’Iran è sempre più verosimile”. Questa minaccia preoccupa gli USA che temono di non essere avvertiti prima di un possibile attacco, e che la rappresaglia colpisca i soldati americani in Irak e nel Golfo Persico. Le minacce di Teheran al popolo ebraico si fanno sempre più concrete, e negli ultimi mesi la situazione sta diventando davvero critica. Una guerra tra Iran e Israele potrebbe avere effetti devastanti e portare ad un conflitto globale dagli scenari solo ipotizzabili.

Tra gli obiettivi minacciati dall’Iran ci sono tutte le basi americane nella zona e anche la base aerea di Shindad nell’Afghanistan occidentale, sotto comando italiano. Israele dispone di una potenza di fuoco impressionante e potrebbe attaccare con i missili balistici Jericho, i quali hanno una gittata di 4.000 chilometri, o dai sottomarini armati con testate nucleari e presenti nel golfo dell’Oman. Per Israele “è possibile un’incursione aerea di 24 ore, ma non riuscirebbero ad evitare la ritorsione”, ha sottolineato Mario Arpino, ex capo di stato maggiore e comandante italiano durante la guerra del Golfo nel ’91. In poche ore una pioggia di missili (con testate chimiche, batteriologiche o peggio nucleari) colpirebbe tutte le città israeliane. I missili Shabab 4 possono raggiungere anche l’Europa meridionale. “Tutte le installazioni nucleari sul territorio sionista sono nel nostro raggio d’azione. Se saremo attaccati risponderemo con i missili all’aggressione” ha dichiarato ai media il generale Mohammed Ali Jafari, comandante dei Guardiani della rivoluzione.

L’Iran potrebbe attaccare l’Occidente anche tagliando alcune arterie petrolifere sotto il controllo della Repubblica Islamica, influenzando almeno il 50% delle forniture mondiali di greggio, facendo esplodere una crisi già in atto. Inoltre tutte le cellule terroristiche potrebbero attivarsi per compiere attacchi suicidi nelle principali capitali europee e negli Stati Uniti.

Intanto in Sardegna, proprio in queste ore, è stata condotta un’esercitazione dell’aviazione israeliana in collaborazione con quella italiana, per addestrarsi alle missioni a lunga distanza che necessitano di rifornimenti in volo. Tutti segnali di uno stato di agitazione concreto che trovano conferma nelle dichiarazioni del presidente israeliano in una intervista a Channel 2: “Israele è più vicino a ricorrere all’opzione militare che a trovare una soluzione diplomatica contro la minaccia” del programma nucleare di Teheran. E’ lecito essere preoccupati.

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