Silvio Berlusconi vs. Veronica Lario… E intanto Dario Franceschini vede la luce in fondo al tunnel

Non c’è da stupirsi se del possibile divorzio di un premier parli mezzo mondo. Quando Nicolas Sarkozy, il presidente francese, divorziò dalla moglie per gettarsi tra le braccia di Carla Bruni alimentò pettegolezzi per mesi e mesi. Della vicenda personale tra Silvio Berlusconi e la moglie Veronica Lario non parlerei se non fosse che qualcuno ha accusato il premier di “farsela con le ragazzine”.

“Ero alla Fiera del mobile vicino Milano. Dal mio comando dell’elicottero mi dicono che si stava avvicinando un forte temporale e per questo ho deciso di partire prima”. Così Berlusconi ha ripercorso a Porta a Porta le tappe che lo hanno portato alla festa di compleanno di una 18enne, Noemi, a Casoria. “Avevo un’ora di anticipo, sono arrivato presto a Napoli e mi è stato riferito che c’era una riunione familiare per il compleanno di Noemi in un ristorante a tre minuti dall’aeroporto di Capodichino. Sono arrivato con otto auto al seguito, sembrava un funerale… poi ci sono stati applausi a non finire e io ho fatto foto con il papà, la mamma, i nonni, gli zii e i parenti della ragazzi e con tutta l’equipe di cuochi e camerieri”.

Non sembra certamente una vicenda tanto segreta e scabrosa da provocare un divorzio. Eppure Veronica Lario ha sfruttato questo evento per dare ai giornali la notizia della sua volontà di chiedere il divorzio. “Non posso stare con un uomo che frequenta le minorenni,” ha dichiarato.

“Veronica dovrà chiedermi scusa pubblicamente,” si è lamentato il premier Berlusconi. “E non so se basterà. È la terza volta che in campagna elettorale mi gioca uno scherzo di questo tipo”.

Difatti, checché ne dica il suo leader, la valanga Veronica regala al Pd una speranza cui aggrapparsi. “Pubblicamente,” scrive il Sole 24 Ore, “nessun dirigente del principale partito di opposizione dice una parola sull’argomento”. “Tra moglie e marito non mettere il dito”, motteggia Dario Franceschini, ” e poi ogni italiano si sarà già fatto un’opinione senza bisogno di commenti politici”. “Ma l’affaire, che esplode fragorosamente proprio nel giorno in cui il Sole 24 Ore pubblica un sondaggio pesantissimo per il Pd, che non solo lo dà al 26% con un Pdl oltre il 40%, ma che soprattutto analizza la perdita di consenso del centrosinistra nelle fasce sociali che una volta erano il suo zoccolo duro (a partire proprio dagli operai), rappresenta per il partito di Dario Franceschini una sorta di luce in fondo al tunnel”.
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Aggiungo a questo post una riflessione dell’amico Antonio Palmieri, uno dei più grandi esperti di comunicazione politica nel nostro Paese.

“Ieri sera a Ballarò,” scrive Palmieri, “Franceschini ha perentoriamente richiesto coerenza tra comportamenti privati e pubblici degli uomini politici. E’ la nuova frontiera di una campagna elettorale che loro stanno davvero americanizzando, usando pesantemente, per la prima volta in Italia, uno degli aspetti più deleteri delle campagne all’americana: fomentare pesanti insinuazioni sulla moralità personale dell’avversario e buttargli fango addosso, cercando di screditarlo agli occhi dei cittadini”.

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