In questi giorni non si parla d’altro. Il colosso italiano che ha esportato la Nutella in tutto il mondo, forte di circa 8 miliardi di euro di fatturato (nel 2012) potrebbe essere in procinto di fondersi con Nestlé, dando vita alla società numero uno al mondo nel settore del cioccolato. Ferrero in vendita, quindi? Le voci ufficiali, come riportate dall’agenzia Reuters, dicono che “la loro vita è l’azienda, che non hanno problemi finanziari e che Michele Ferrero, il patriarca (88 anni), è in piena forma, vuole andare avanti e quindi non c’è alcun motivo di vendere”. Eppure una fusione con Nestlé non costerebbe all’Italia la perdita di una delle sue aziende più importanti.
Nestlé ha una capitalizzazione di mercato di 160 miliardi di euro ed è quindi una realtà molto più grande di Ferrero. Tuttavia la multinazionale elvetica ha un azionariato molto parcellizzato composto da oltre 250.000 soci nel mondo dei quali nessuno ha più del 3% del capitale. Attualmente Ferrero potrebbe essere valutata più di 20 miliardi di euro e dal momento che questo genere di fusioni di norma avviene con uno scambio di azioni, la famiglia di Alba si troverebbe ad essere il primo azionista del maggior gruppo alimentare mondiale.
Ma il signor Michele Ferrero è pronto a vendere? L’opinione di una fonte vicina alla società, riportata da Reuters, è abbastanza significativa: “se capisse che la sua famiglia non è più in grado di gestirla, la venderebbe anche, ma non è dietro l’angolo. Poi può anche cambiare le carte in tavola, ma mi sembra improbabile che faccia lui la prima mossa”.
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