Governo. Giuliano Amato in pole position. Enrico Letta dietro l’uscio. Il toto ministri

Giorgio Napolitano, prima di accettare il suo secondo mandato, ha imposto condizioni particolarmente dure ai leader di Pdl, Pd e Scelta Civica. L’Italia non può più aspettare: basta perdere tempo! L’ipotesi di un governo di larghe intese è ormai la più accreditata, e i nomi che circolano al momento sono sostanzialmente due. Giuliano Amato, già presidente del Consiglio nel 1992 nel 2000, potrebbe essere il premier in grado di mettere d’accordo Pd e Pdl. Tutti sanno che il dottor Sottile è molto stimato dal Presidente Napolitano, ma il suo passato socialista, ai tempi di Craxi, gli mette contro Lega Nord e una parte del Pd. Agli uomini di mario Monti la candidatura di Amato non fa impazzire, ma ormai non c’è più spazio per lunghe trattative.
Il Presidente del Consiglio Amato potrebbe avere alle spalle due vice, individuati nelle figure di Angelino Alfano ed Enrico Letta. Quest’ultimo è molto apprezzato anche nel centrodestra, per cui nessuno scarta l’ipotesi di vederlo Premier, con alle spalle Gianni Letta (Pdl). Enrico Letta ha definito “una bischerata” questa eventualità, ma potrebbe essere solo una schermaglia difensiva per non essere “bruciato”.
C’è anche un terzo nome in pole position, quello di Anna Maria Cancellieri, fortemente voluta da Scelta Civica. Al momento sembra essere l’ipotesi meno accreditata, ma nessuno sa cosa abbia chiesto Giorgio Napolitano alla diplomazia di Pd, Pdl e Sc per accettare il secondo mandato.

Proviamo a fare qualche congettura anche sui possibili ministri di questo Governissimo.

Mario Monti potrebbe essere Ministro dell’Economia. Lui aveva dichiarato che non avrebbe mai fatto il ministro in un governo di larghe intese, ma dopo il Napolitano bis è cambiato tutto. Anche Fabrizio Saccomanni, direttore generale della Banca d’Italia, potrebbe essere un papabile Ministro dell’Economia. Tra i politici non escluderei il nome di Enrico Letta.

Anna Maria Cancellieri è il Ministro degli Interni che ha più probabilità di trovare consensi a tutto tondo. Piace a Napolitano, e in questo ruolo potrebbe accontentare anche quelli di Scelta Civica che la vedrebbero bene come Premier.

Massimo D’Alema è in pole position per il Ministero degli Esteri.
Tra i nomi in quota Pdl, quello di Gaetano Quagliariello sembra accreditato per occuparsi delle Riforme.
Il Pd vorrà sicuramente mettere le mani sul Ministero della Giustizia. Qui se la giocano Luciano Violante e Pietro Grasso.
La Lega Nord punta, come sempre, al Ministero dell’Agricoltura. Giancarlo Giorgetti, uno dei 10 saggi scelti da Napolitano per riformare il Paese, potrebbe essere un nome papabile.

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