Orme sulla sabbia. La storia intima e personale di un piccolo grande turbamento

L’altro giorno sono entrato nell’ufficio di un mio cliente e, mentre lui era al telefono, mi sono soffermato sulle foto appese alle pareti. Tra un’immagine e l’altra, lo sguardo mi è caduto su un piccolo foglietto incorniciato, sul quale era stampata una poesia.

Mi ha colpito al punto che, terminato l’incontro, mi sono fermato con l’auto nei pressi di un hotspot per collegarmi alla rete e cercarla con il mio iPad. L’ho trovata.

Questa notte ho fatto un sogno,
ho sognato che ho camminato sulla sabbia
accompagnato dal Signore
e sullo schermo della notte erano proiettati
tutti i giorni della mia vita.

Ho guardato indietro e ho visto che
ad ogni giorno della mia vita,
apparivano due orme sulla sabbia:
una mia e una del Signore.

Così sono andato avanti, finché
tutti i miei giorni si esaurirono.

Allora mi fermai guardando indietro,
notando che in certi punti
c’era solo un’orma…
Questi posti coincidevano con i giorni
più difficili della mia vita;
i giorni di maggior angustia,
di maggiore paura e di maggior dolore.

Ho domandato, allora:
“Signore, Tu avevi detto che saresti stato con me
in tutti i giorni della mia vita,
ed io ho accettato di vivere con te,
perché mi hai lasciato solo proprio nei momenti
più difficili?”.

Ed il Signore rispose:
“Figlio mio, Io ti amo e ti dissi che sarei stato
con te e che non ti avrei lasciato solo
neppure per un attimo:

i giorni in cui tu hai visto solo un’orma
sulla sabbia,
sono stati i giorni in cui ti ho portato in braccio”.

Non so per quale ragione, ma mi sono commosso. E questo piccolo (o grande) turbamento mi ha riportato alla mente un passaggio de “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni che desidero riportarvi.

Perpetua s’avvide d’aver toccato un tasto falso; onde, cambiando subito il tono, – signor padrone, – disse, con voce commossa e da commovere, – io le sono sempre stata affezionata.

Il personaggio di Perpetua mi ha sempre provocato una stretta al cuore. Non provo nemmeno a cercare di comprendere quale “link” abbia seguito il mio cervello. So per certo che questi collegamenti sono indice di una certa dose di follia… Ma più rileggo queste parole e più provo commozione.

Ho deciso di condividerle con voi. Chissà che riescano a toccare anche le vostre corde.

Categorie