Silvio Berlusconi ha fatto neri Santoro e Travaglio a Servizio Pubblico

L’altra sera è andato in scena un duello che personalmente attendevo da 20 anni. Ormai sono talmente schifato dalla situazione politica italiana e sono così confuso su chi votare alle prossime elezioni (un caro amico mi ha suggerito di scegliere “la merda che puzza meno”) che rifiuto di vedere tribune politiche e dibattiti televisivi. Preferisco leggere i commenti delle persone su Twitter e Facebook, perché da ciò che esternano le persone “vere” si può dipingere un affresco in grado di rappresentare in modo schietto e sincero il nostro Paese, nel bene e nel male. Ed è leggendo i commenti della gente sui social network che si capisce che Silvio Berlusconi ha fatto neri Michele Santoro, Marco Travaglio e la banda di Servizio Pubblico.
La vittoria del Cav è schiacciante, a detta di tutti. Persino il giornale di Marco Travaglio, “Il Fatto Quotidiano”, titola: “Berlusconi vince. Perdono i bisogni”. Simile il titolo su Huffington Post, diretto da Lucia Annunziata: “Il Cav. vince nella fossa dei leoni. A perdere, però, è stata la politica”. Gli altri giornali non riescono a nascondere il fattaccio. “Santoro e Travaglio, la Rete li boccia: Siete caduti nella trappola di Berlusconi”, scrive La Repubblica. “Sgominato il clan Santoro”, ironizza Sallusti su Il Giornale. “Berlusconi-Santoro 1-0”, titola Internazionale. Insomma, sono tutti concordi nel ritenere che Michele Santoro e soci abbiamo – come sempre – fatto un grande favore al Cav, aiutandolo a recuperare punti percentuale nella sua impossibile impresa. Il loro livore da bava alla bocca ha riacceso in tanti delusi dal Pdl la voglia di votare. Se non altro per la soddisfazione di vedere gente come Travaglio mangiarsi il cappello per la rabbia.

A proposito: Marco Travaglio, che si è permesso di dire e scrivere ogni genere di cosa in questi anni contro il suo “nemico giurato”, siccome Berlusconi gliele ha suonate in tv ha pensato bene di sporgere querela. Mi ricorda quei bambini che, quando non riescono a vincere una partita, ad un certo punto se ne vanno a casa portando via la palla.

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