Vertice Hollande-Merkel. Tanti i punti di divergenza e qualche idea in comune

BERLINO – C’era grande attesa per il primo vertice franco-tedesco dopo l’insediamento del nuovo inquilino dell’Eliseo. La cancelliera Angela Merkel e il presidente Francois Hollande si sono incontrati e hanno dialogato a lungo, mostrando ai media assoluta armonia. Tra la nuova Francia e la vecchia Germania le “divergenze esistono”, hanno spiegato i primi cittadini, ma anche i “punti di accordo”: per esempio sul destino di Atene che “deve rimanere nell’Euro”, e sulla necessità che il mercato europeo torni a crescere. Sul come farlo le ricette di Hollande e Merkel sono decisamente diverse.
Per mesi, prima delle elezioni in Francia, Angela Merkel aveva negato al candidato socialista la possibilità di incontrarla per parlare di politica europea: la cancelliera aveva sostenuto fino all’ultimo l’amico Nicolas Sarkozy. Oggi Francois Hollande ha avuto la sua chance e le ha presentato il conto. Il presidente francese ha insistito sul fatto che la crescita “non deve essere soltanto una parola” e che il prossimo 23 maggio, al Consiglio europeo informale, e poi a quello vero di un mese dopo, “sul tavolo deve esserci tutto, anche gli eurobond”.

“L’Europa deve assumere le proprie responsabilità sulla crescita”, ha dichiarato Francois Hollande, senza fare nemmeno un piccolo passo indietro sul tema del “Fiscal compact”. “Avevo detto che bisogna aggiungere la dimensione della crescita”, perché senza investire su di essa “non si esce dalla crisi”. “Vediamo quali sono le formule giuridiche e le proposte per farlo”, ha aggiunto, perché per uscire dalla crisi non bastano soltanto sacrifici e rigore, ma occorre rilanciare l’economia dei singoli Paesi membri e dell’Europa intera.

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