La Festa della Donna (il cui nome reale sarebbe “giornata internazionale della donna”) ricorre l’8 marzo di ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, ma anche per mettere in luce tutte le discriminazioni e le violenze che le donne subiscono in molti paesi del mondo. Questa celebrazione si è tenuta per la prima volta negli Stati Uniti nel 1909, mentre in Italia è arrivata più tardi, nel 1922. E’ solo una leggenda metropolitana quella che attribuisce l’origine della celebrazione alle commemorazioni per la morte di centinaia di operaie nel rogo di una inesistente fabbrica di camicie avvenuto nel 1908 a New York. Un incidente simile si è effettivamente verificato il 25 marzo 1911, quando prese fuoco la fabbrica Triangle e persero la vita molti lavoratori.
In Italia la festa ha sempre avuto forti connotazioni politiche. La Giornata internazionale della donna fu tenuta per la prima volta nel 1922, per iniziativa del Partito Comunista, ricordando le dichiarazioni di Lenin, che attribuiva alle donne un ruolo fondamentale nelle lotte sociali e nel rovesciamento dello zarismo.
Come riporta Wikipedia, “nel settembre del 1944 si creò a Roma l’UDI, Unione Donne in Italia, per iniziativa di donne appartenenti al PCI, al PSI, al Partito d’Azione, alla Sinistra Cristiana e alla Democrazia del Lavoro e fu l’UDI a prendere l’iniziativa di celebrare, l’8 marzo 1945, la prima giornata della donna nelle zone dell’Italia libera”. “Con la fine della guerra, l’8 marzo 1946 fu celebrato in tutta l’Italia e vide la prima comparsa del suo simbolo, la mimosa”. La mimosa fiorisce nei primi giorni del mese di marzo, colorando di giallo brillante tutta la chioma della pianta. L’idea di legare la mimosa alla Festa della Donna sembra sia venuta alle esponenti del Partito Comunista Italiano Teresa Noce, Rita Montagnana e soprattutto Teresa Mattei. Si racconta, infatti, che quando la Mattei venne a sapere che Luigi Longo intendeva celebrare la Festa della Donna omaggiando le signore con delle violette, suggerì di cercare un fiore più povero e maggiormente diffuso nelle campagne.
In seguito all’esplosione del movimento femminista, nel 1975 le Nazioni Unite proclamarono l’Anno Internazionale delle Donne. Lo stesso anno in tutto il mondo vi furono manifestazioni che onoravano gli avanzamenti della donna verso l’uguaglianza dei diritti. A partire dal 1975 l’ONU istituì la giornata dedicata alla donna, da celebrare in tutto il mondo l’8 marzo di ogni anno.
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La Festa della Donna (il cui nome reale sarebbe “giornata internazionale della donna”) ricorre l’8 marzo di ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, ma anche per mettere in luce tutte le discriminazioni e le violenze che le donne subiscono in molti paesi del mondo. Questa celebrazione si è tenuta per la prima volta negli Stati Uniti nel 1909, mentre in Italia è arrivata più tardi, nel 1922. E’ solo una leggenda metropolitana quella che attribuisce l’origine della celebrazione alle commemorazioni per la morte di centinaia di operaie nel rogo di una inesistente fabbrica di camicie avvenuto nel 1908 a New York. Un incidente simile si è effettivamente verificato il 25 marzo 1911, quando prese fuoco la fabbrica Triangle e persero la vita molti lavoratori.
In Italia la festa ha sempre avuto forti connotazioni politiche. La Giornata internazionale della donna fu tenuta per la prima volta nel 1922, per iniziativa del Partito Comunista, ricordando le dichiarazioni di Lenin, che attribuiva alle donne un ruolo fondamentale nelle lotte sociali e nel rovesciamento dello zarismo.
Come riporta Wikipedia, “nel settembre del 1944 si creò a Roma l’UDI, Unione Donne in Italia, per iniziativa di donne appartenenti al PCI, al PSI, al Partito d’Azione, alla Sinistra Cristiana e alla Democrazia del Lavoro e fu l’UDI a prendere l’iniziativa di celebrare, l’8 marzo 1945, la prima giornata della donna nelle zone dell’Italia libera”. “Con la fine della guerra, l’8 marzo 1946 fu celebrato in tutta l’Italia e vide la prima comparsa del suo simbolo, la mimosa”. La mimosa fiorisce nei primi giorni del mese di marzo, colorando di giallo brillante tutta la chioma della pianta. L’idea di legare la mimosa alla Festa della Donna sembra sia venuta alle esponenti del Partito Comunista Italiano Teresa Noce, Rita Montagnana e soprattutto Teresa Mattei. Si racconta, infatti, che quando la Mattei venne a sapere che Luigi Longo intendeva celebrare la Festa della Donna omaggiando le signore con delle violette, suggerì di cercare un fiore più povero e maggiormente diffuso nelle campagne.
In seguito all’esplosione del movimento femminista, nel 1975 le Nazioni Unite proclamarono l’Anno Internazionale delle Donne. Lo stesso anno in tutto il mondo vi furono manifestazioni che onoravano gli avanzamenti della donna verso l’uguaglianza dei diritti. A partire dal 1975 l’ONU istituì la giornata dedicata alla donna, da celebrare in tutto il mondo l’8 marzo di ogni anno.