Francia e Germania lo hanno fatto oggi, noi ci arriveremo tra 2 settimane, 4 nella migliore delle ipotesi. Il lockdown totale sembra inevitabile. In questo momento lo Stato sta pensando a come offrire un ristoro ai ristoratori, alle palestre e ai teatri, ma nessuno sembra capire che siamo di fronte ad un problema di filiera. Ogni ristorante ha dei fornitori che perdono un’entrata, dipendenti che restano senza lavoro e così via. Le palestre lavorano con tanti trainer a Partita Iva. Chi si sta preoccupando delle imprese di pulizie che perdono la commessa di un teatro costretto a chiudere o di chi fa service audio-luci per un evento?
I numeri sono chiari, con buona pace dei negazionisti. Basta leggerli senza affidarsi alle interpretazioni del cugino aruspice. Il lockdown totale sembra inevitabile anche per l’Italia.
Eppure c’è una strada che potrebbe essere ancora percorsa. Una strada spiacevole che imporrebbe un sacrificio ad una parte della popolazione per provare a salvare la nostra economia: l’isolamento delle fasce più deboli. Parlo degli over 70 che rischiano la vita con questo virus e dei giovani lavoratori che soffrono di patologie gravi (a fronte di interventi per garantire loro servizi durante i 3/4 mesi di isolamento). Su un campione di 36.806 pazienti deceduti e positivi all’infezione da SARS-CoV-2 in Italia, l’età media è 80 anni (mediana 82).
Prima di chiudere tutto, sacrificando tutte le nostre aziende e il futuro dei nostri figli, io un tentativo lo farei.