Tribù, lockdown programmati e un sassolino nella scarpa

Se fossimo tutti una tribù, o una famiglia, affronteremmo questa crisi dividendoci i compiti e facendo ognuno i propri sacrifici. Fin dalla preistoria le donne e gli uomini si sono divisi i fardelli in base alla forza e alla salute fisica, ma anche in base all’età anagrafica. Ma questo discorso è impopolare perché si preferiscono “regole uguali per tutti”, come se tutti fossimo nella stessa situazione, cosa palesemente falsa.
Allora se vogliamo “regole uguali per tutti” vi propongo un’altra idea. Se invece di fare un decreto a settimana (alimentando la confusione e offrendo argomenti ai “comunque-indisciplinati”) facessimo un lockdown programmato?
Mi spiego: una settimana al mese, da qui a quando tornerà il caldo, tutti chiusi in casa. Nelle altre settimane si rispettano in modo rigido tutti i protocolli di sicurezza, ma si prova a convivere con il virus. Sapendo per tempo la data del lockdown potremmo organizzare meglio il lavoro, programmare le produzioni, gestire le attività… Si tratta di un grosso sacrificio, ma abbatterebbe la curva con cadenza costante, eliminando almeno la totale incertezza che ci sta imponendo il mondo politico. Il lockdown totale, come quello della scorsa primavera, sarebbe comunque l’ultima spiaggia.
E sul mondo politico avrei un sassolino nella scarpa da togliermi (avevo promesso di non farlo più, lo so). Sappiamo tutti che questo tsunami è una patata bollente da gestire e Governo, Regioni e Comuni stanno facendo quello che possono. Ecco… io mi aspetterei di vedere tutti dallo stesso lato del tavolo.
Questo “tutti contro tutti” fa davvero male all’Italia. Lo scaricabarile tra Roma e le Regioni, tra le Regioni e i Comuni… la polemica costante di chi nelle diverse sedi (e indipendentemente dal colore) continua a proporre contenuti faziosi. Lo dico sempre: siete in una bolla, cari politici, dai consiglieri comunali di Piacenza ai Ministri del Governo. Siete in una bolla e non vi accorgete di quello che pensa di voi la gente quando pubblicate i vostri post faziosi. Vi accontentate dell’applauso dei 10 fan… mentre tutti gli altri pensano che i vostri contenuti faziosi siano fortemente inopportuni in un momento come questo. Ooooh! L’ho detto. Bon. Non ce la facevo più.

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