Alpini. Piacenza hai avuto una grande opportunità: ora prova ad aprirti!

Ho parlato con tanti miei concittadini nei giorni che hanno preceduto l’Adunata Nazionale degli Alpini che si è svolta a Piacenza. Sentivo frasi come: “io vado in campagna per 3 giorni per riuscire a dormire”, “ho il diritto di uscire con la mia auto dal mio garage anche se vivo in centro”, “la nostra è una città di 100.000 abitanti, non ne può ospitare 4 volte tanto”, e via così. C’era diffidenza, la solita odiosissima diffidenza made in Piacenza, tipica di un paesone di provincia. Eppure gli Alpini sono riusciti a fare un incantesimo. Chi ha vissuto la festa in giro per le strade, condividendo una birra o un bicchiere di vino in un accampamento o su uno dei tanti mezzi folcloristici che hanno circolato in città, ha visto solo volti felici. Gente simpatica, gioviale, gentile, educata che non faceva altro che ringraziare i piacentini per il calore e l’ospitalità.
La cosa mi ha fatto immensamente piacere. Piacenza è riuscita ad aprirsi, ad accogliere 400.000 alpini e simpatizzanti, a condividere con loro momenti di gioia. Piacenza è riuscita a non prendersi troppo sul serio, a sopportare qualche disagio per avere in cambio un’esperienza che – purtroppo – difficilmente si potrà ripetere. Piacenza ne è uscita trasformata.

Ora, senza voler fare retorica, Piacenza ha una grande occasione. Imparando da questa esperienza, grazie a tutto quello che gli Alpini con il loro calore e con il loro esempio ci hanno lasciato, può provare ad aprirsi, a crescere, a smettere di essere prigioniera delle abitudini. Non è certo una questione solo anagrafica, ma per la prima volta i desideri dei giovani piacentini hanno vinto sulla “voglia di non toccare nulla” di chi è un po’ meno giovane. Siamo forse gli unici in Italia che, pur avendo una piazza meravigliosa, non abbiamo la possibilità di godercela, di mangiare un gelato o bere un aperitivo seduti ad un tavolino sotto l’ombra del Gotico. Organizzando i “Venerdì Piacentini” sento tante persone dichiarare, almeno sulla carta, di volere il centro storico vivo; ma le rare volte che si riesce ad organizzare qualcosa, non si sentono altro che lamentele. Ieri notte, alle 4 del mattino, sotto il Gotico ho visto almeno 50.000 persone. E, incredibilmente, il mondo non è cascato.

Grazie Alpini per quello che siete e rappresentate. E forza, Piacenza: ora prova ad aprirti!

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