I dati delle comunali 2013 delineano il crollo del Movimento 5 Stelle che passa dall’essere il primo partito in Italia ad essere escluso da tutti i ballottaggi nei comuni capoluogo di provincia. Gli elettori delusi dalla politica avevano cercato nel M5S una risposta, ma oltre alla demagogia è arrivato ben poco. Il flop inizia a Roma, dove il candidato sindaco dei grillini, Marcello De Vito, sembra fermo intorno al 13%. Nella Capitale il M5S aveva preso il 27,7% dei voti. In Valle d’Aosta Beppe Grillo e i suoi passano dal 18,5% al 6,62%. A Brescia dal 16,6% al 7,7%. A Siena si passa dal 20,95% al 7,8%, mentre a Vicenza il M5S si deve accontentare di un 5,5%.
Per il Movimento 5 Stelle si tratta di una sconfitta storica. Tuttavia questo risultato era abbastanza prevedibile. Non è la prima volta che gli elettori scelgono di punire i partiti con un voto di protesta che non corrisponde ad un vero e proprio progetto di governo. Qualcuno ha sperato che con i “Vaffa” si potesse davvero cambiare il Paese. Altri si sono fatti trascinare dall’entusiasmo di una battaglia giusta dei cittadini contro la classe politica. Ma la crisi morde e i grillini non hanno una risposta credibile. Lo dimostra Parma, dove la giunta M5S annaspa senza trovare una strategia di governo che riesca a risolvere i problemi concreti della città.
La coppia Grillo-Casaleggio è poi colpevole di avere impostato una strategia di comunicazione disastrosa, tra indecisione, espulsioni, bavagli e slogan violenti. Sono bastati pochi mesi perché il velo fosse tolto e l’enorme patrimonio di voti raccolti fosse completamente dissipato. E Beppe Grillo? Arroccato nel suo castello digitale non ha rilasciato alcun commento. Gli strateghi del Vaffa staranno studiando come affrontare lo tsunami che gli si sta ritorcendo contro. Leggendo i commenti della base del Movimento sembra che il web stia processando il comico genovese e il suo spin doctor. Scrivono infatti alcuni seguaci del suo blog: “Caro Beppe adesso il ‘vaffa’ te lo devi prendere tu!”.
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