Benedetto XVI, il Family Day e le altre cose che odia la sinistra

Mi ero ripromesso di non scrievre opinioni su Piacenza Night, ed ho già infranto questa sorta di voto di castità due volte. Me ne scuso con i lettori che, ne sono convinto, apprezzeranno di certo maggiormente chi (come Vladimiro Poggi a destra e come Davide Galli a sinistra) sa colpire di penna con magistrale abilità.

Sono lieto che il mio sfogo a favore della libertà di parola estesa anche a Papa Benedetto XVI abbia fatto tanto discutere, ed abbia indotto l’amico Davide Galli a scrivere ben tre editoriali di fila. Il pretesto del mio scritto gli ha permesso di sparare bordate contro le mura del Vaticano, tuttavia credo sinceramente che nessuna delle sue argomentazioni fosse davvero in tema con quanto ho provato ad esprimere. Procediamo con ordine.

Ho scritto che ogni volta che Benedetto XVI fa il suo mestiere di Papa, spronando i cattolici a seguire i precetti della loro fede, la sinistra insorge. Lo ha dimostrato anche la manifestazione di ieri organizzata contro il Family Day. C’era davvero bisogno di una manifestazione contro? Tutta questa veemenza non è forse la prova lampante di quanto la coalizione di centrosinistra si trovi in imbarazzo (oltre che in stallo governativo) ogni volta che si toccano temi etici e morali?

Nel mio scritto, in ogni caso, mi sono permesso di criticare (a partire dal titolo) non solo la sinistra, ma anche quei cattolici-ma-però a cui fa comodo definirsi “cattolici” per prendere voti, per poi gridare allo scandalo quando la guida spirituale cattolica si rivolge alla classe politica esprimendo pareri.

Quello che molti fingono di dimenticare è che nessuno è obbligato ad essere cattolico, né a farsi influenzare dai dettami del Santo Padre. Nessuno tranne i cattolici. E’ dunque un problema soltanto nostro, di noi cattolici, scegliere se acoltare il Papa quando dice che la famiglia va difesa nella sua forma “cristiana”, e che un embrione è una vita sacra tanto quanto quella di un pluriomicida reo confesso, condannato a morte negli Usa.

E infine resta il problema di Rivera. Nel mio scritto non ho criticato le sue parole, quanto il suo opportunismo. Se penso che ne stiamo ancora parlando…

In chiusura ci tengo a dare un consiglio fraterno a Davide e alla sinistra che si sefinisce anticlericale. Non chiudete la porta a tutta l’immensa saggezza e all’amore per la vita che sono riposte nella dottrina cattolica.

Ho letto, trovandovi forti ispirazioni, scritti buddisti (consiglio a tutti “Vita di Siddhartha il Buddha. Narrata e ricostruita in base ai testi canonici pali e cinesi” di Thich Nhat Hanh, “Buddha” di Michael Carrithers e, perché no, il classico “Siddharta” di Hermann Hesse), o anche ebraici (molto pertinente alla discussione “La Santa Sede e la questione ebraica” di Alessandro Duce e “La fede ebraica” di Leibowitch Yeshayahu). Tuttavia non ho trovato nulla di tanto forte, attuale, e degno di essere accolto quanto il messaggio di Cristo.

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