Nella sua omelia di questa notte, il Santo Padre, Benedetto XVI, ha toccato alcuni temi molto importanti. Una sua esortazione, in particolare, mi ha molto colpito. Joseph Ratzinger ha condannato il “poco tempo” che abbiamo nella vita, il “poco tempo che abbiamo per Dio” e per le cose che contano davvero. Siamo schiacciati dai ritmi frenetici della nostra vita, costretti a sacrificare la famiglia, gli amici e il tempo dedicato alla propria spiritualità per riuscire a tenere il passo nel lavoro e in tutto il resto.
Benedetto XVI ha lanciato anche un messaggio di pace universale. “Preghiamo perché israeliani e palestinesi possano vivere insieme nella fede dell’unico Dio. Preghiamo per i paesi circostanti, Libano, Siria, Iraq; preghiamo perché cristiani e musulmani possano costruire la loro pace”. Questa frase è la risposta del pontefice ai promotori dell’ateismo e a chi accusa la religione di essere motivo di divisione nel mondo. “È vero che nella storia – ha ammesso Benedetto XVI – il monoteismo è servito di pretesto per l’intolleranza e la violenza” ma “contro questi travisamenti del sacro dobbiamo essere vigilanti” perché “non è vero che il ‘no’ a Dio ristabilirebbe la pace”.
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