Qualcuno di noi nasce, suo malgrado, con un’indomabile passione per la res publica. E’ vero, molti si interessano alla politica per mera ambizione o perché pensano in qualche modo di sistemarsi senza dover fare un vero lavoro. Di questi figuri è purtroppo pieno il mondo. Tuttavia qualcuno di noi nasce con un particolare attaccamento alla propria città, alla propria comunità, alla Patria… E pensando a queste persone mi domandavo: ne vale ancora la pena?
Vale ancora la pena investire tante energie e tante risorse per provare a governare? Ho fatto campagne elettorali per tutta la mia vita professionale e so quanto sia lungo, difficile e tormentato il percorso che porta un limitatissimo numero di persone a ricoprire un ruolo decisionale nella vita pubblica. Persone che spesso accantonano la propria professione e una carriera avviata per dedicare le proprie competenze al nostro Paese, convinti di poter correggere qualcosa che non funziona, di migliorare la vita di qualcuno, di lasciare un segno del proprio passaggio…
Vale ancora la pena fare tutti questi sacrifici per poi trovarsi a governare un popolo sempre più convinto che la politica non serva a nulla, che chiunque possa fare l’Assessore, il Consigliere, il Deputato, il Senatore, il Sindaco, il Premier, il Re e persino il Papa? Un popolo che ha dimenticato come si fa ad ascoltare e parla, parla, parla… e ne sa sempre più di te e degli esperti che coinvolgi.
Vale la pena sopportare tutta questa maleducazione, l’idiozia dilagante sui social, le volgarità inaccettabili a cui sembra ci si stia inesorabilmente abituando, l’odio a prescindere, l’arroganza di chi giudica senza sapere un tubo, seduto su un trono di certezze granitiche?
Vale ancora la pena governare quando l’opposizione cercherà sempre e comunque di boicottare i progetti di chi ha il mandato di amministrare, indipendentemente dal fatto che in un qualsivoglia iperuranio squisitamente teorico e mai dimostrabile esistano idee migliori?
Vale la pena provare a scardinare un sistema pubblico che per decadi si è fatto sempre più forte nell’inefficienza e nell’autoreferenzialità e che rigetta chiunque provi a migliorarlo, indipendentemente dalle idee e dal colore politico?
In questa stupida lotta contro la politica, una guerra fine a sé stessa in cui il presente conquista a cannonate i territori del futuro affidandosi ai consigli sussurrati dal passato, abbiamo immolato l’eredità dei nostri figli per il gusto di vedere alla gogna il presunto potente di turno. L’invidia sociale è il vero cancro. Potremmo scegliere di essere ispirati da chi è migliore di noi, ma preferiamo riportarlo in mezzo alla mediocrità costi quel che costi.
In questo scenario che somiglia sempre di più ai mondi immaginati dagli scrittori di fantascienza del secolo scorso, vale ancora la pena fare politica?
Secondo me no, non ne vale davvero più la pena. Non vale la pena governarci. Siamo ingovernabili. Abbiamo perso ormai le ultime dosi di buonsenso, per cui… al diavolo! Muoia Sansone e tutti i Filistei.
O forse no?