Primo Maggio senza dimenticare Salvatore Girone e Massimiliano Latorre

Oggi è il 1 maggio, giorno della festa dei lavoratori. In Italia si preparano i soliti cortei. Gli striscioni hanno l’inchiostro fresco, nelle piazza i palchi sono montati, si scaldano le chitarre per i concerti di questa sera. Tutti i giornali italiani stanno raccontando questa giornata parlando di crisi del lavoro, di timidi segnali di ripresa, dei sindacati e del loro senso oggi. Io vorrei ricordare due lavoratori particolari, due soldati italiani che sono ancora intrappolati nelle maglie della giustizia indiana. Sono passati tre anni dalla vicenda della nave italiana “Enrica Lexie”, e il processo ai due marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre non è ancora iniziato. Latorre si trova temporaneamente in Italia perché è stato colpito da un ictus, ma dopo le cure dovrà raggiungere Salvatore Girone agli arresti in India.
Dopo tre anni, dicevo, nulla è cambiato. La giustizia indiana procede a rallentatore (ormai è chiaro a tutti che non sanno che pesci pigliare) e i nostri due soldati – innocenti fino a prova contraria – sono rimasti vittime di una politica incapace di risolvere il problema. Matteo Renzi e il ministro degli Esteri Gentiloni avevano chiesto silenzio sulla vicenda perché “la diplomazia richiede riservatezza”. In realtà non hanno fatto assolutamente nulla. Nemmeno un microscopico passo avanti. Semplicemente si sono dimenticati di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, i nostri marò. E ce ne stiamo dimenticando un po’ tutti.
Oggi è il 1 maggio, giorno della festa dei lavoratori. Approfittiamone per ricordare due lavoratori particolari che hanno scelto di servire la Patria e che con dignità e coraggio stanno continuando a farlo.

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